Il vino in cucina
Sin dai tempi antichi il vino, oltre che essere il nettare degli dei, è sempre stato un ottimo alleato per la preparazione del cibo. Infatti regala gusto ed aroma ai piatti, dona acidità e corpo, ed inoltre contribuisce a dare colore.
Molti hanno la convinzione che cucinare con un vino magari avanzato ed ormai ossidato, non influenzi la riuscita dei piatti (serve solo a dare un tocco in più, dicono). La qualità del vino, invece, è fondamentale: un vino scadente aggiungerebbe solo aromi e sapori sgradevoli al cibo.
Come elemento base della cucina viene spesso utilizzato per sfumare, ovvero viene versato a piccole dosi sull’alimento in cottura e lasciato evaporare, regalando cremosità al piatto e donandogli morbidezza.
Avete mai sentito parlare del formaggio ubriaco? Ebbene sì, esiste :-) Infatti il vino si utilizza anche nella produzione di formaggi, oppure per marinare la carne, che si ammorbidisce, e per la preparazione di salse di accompagnamento.
Molte preparazioni tradizionali dolci (come le cartellate pugliesi) o salate (i taralli) hanno come ingrediente fondamentale dell’impasto il vino che, grazie ai lieviti in esso presenti, contribuirebbe a far lievitare leggermente la pasta.
Ma qual è il vino più adatto per cucinare?
Generalmente si utilizzano i vini bianchi per preparare zuppe e piatti a base di pesce e verdure, mentre i rossi sono perfetti per piatti di carne, come gli stufati e i brasati. I vini rosati sono un po’ il jolly della cucina: si possono utilizzare infatti sia per piatti di carne che di pesce.
Se non sapete quale vino scegliere per la pasta ed i risotti, la soluzione è semplice: quello che preferite!
Per quanto riguarda le bollicine, dovete assolutamente provare il risotto allo spumante.
Tradizione vuole che i vini dolci ed i passiti siano invece utilizzati per preparare dolci, creme e macedonie.
Ora non vi resta che sbizzarrirvi con le ricette...e ricordate che l'abbinamento con gli stessi vini utilizzati nella ricetta è in genere un'ottima soluzione ;-)
Buon appetito!
VM